Dopo il 16 settembre e nel corso del mese di ottobre, si sono susseguiti a ritmi serrati gli incontri con tutti i gestori finanziari di Cometa ai quali è stata ribadita l’esigenza del Fondo di tutelare, pur in presenza degli andamenti negativi dei mercati finanziari, la natura del risparmio previdenziale tipica dell’investimento pensionistico.
In tale sede, è stato sottolineato come una rigorosa attenzione al principio della prudenza, richieda ai gestori, non solo il rispetto dei limiti contenuti nelle convenzioni di gestione, ma altresì una diversificata selezione dei titoli in portafoglio.
Titoli che, nella fase successiva a quella di acquisto, richiedono un altrettanto rigoroso controllo soprattutto in riferimento alla solidità patrimoniale dell’emittente, sia in termini di rating, sia in relazione al settore di mercato di appartenenza.
L’investimento finanziario-previdenziale deve essere in grado di perseguire l’obiettivo di medio lungo periodo tipico della previdenza complementare, senza trascurare l’esigenza di difendersi dalle turbolenze dei mercati finanziari.
Ed è proprio in questa direzione che prosegue e soprattutto si rafforza, attraverso un idoneo presidio di controllo interno al fondo, l’opera di monitoraggio dei titoli in tempo reale e di gestione dei contatti con i nove gestori del patrimonio finalizzati a verificare e, conseguentemente prevenire, situazioni che possano presentare criticità nella gestione finanziaria.
Il controllo della gestione ha verificato inoltre che, in merito alla diversificazione, il portafoglio complessivo del Fondo è articolato in oltre mille titoli diversi.
Il patrimonio investito è composto per il 95% da titoli diretti e per il restante 5% in fondi comuni d’investimento il cui acquisto è stato preventivamente validato dalla Banca Depositaria.
Per quanto riguarda l’investimento in titoli risulta che il peso del singolo emittente, fatta dovuta eccezione per i titoli governativi o comunque garantiti da enti governativi, è al di sotto dell’1% per quelli obbligazionari e dello 0,2% per quelli azionari.
Rispetto al rating degli emittenti, il 56,1% del totale dei titoli obbligazionari ha rating AAA, il 33,7% doppia A, l’8,9 % A e l’1,3% tripla B.
Il Fondo ha apprezzato la deliberazione della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione rispetto alla possibilità del superamento dei limiti di liquidità al fine di preservare gli investimenti attraverso l’utilizzo di strumenti obbligazionari governativi a breve scadenza.
In tale ambito si è esaminata con i gestori la possibilità di consentire tatticamente, anche in previsione dei nuovi conferimenti, il superamento del limite stabilito dal decreto ministeriale 703/96.
Sia dei contenuti degli incontri con i gestori, che dell’affinamento degli strumenti di monitoraggio e di controllo del portafoglio predisposti internamente, si è dato conto, in preparazione del CDA del 21 ottobre, alla Commissione Finanziaria riunita, a Roma, in data in data 7 ottobre.
La Commissione ha provveduto ad esaminare la situazione finanziaria e patrimoniale del Fondo concordando, all’unanimità, sull’opportunità di mantenere alto e frequente il confronto con i gestori finanziari sui seguenti aspetti:
a) diversificazione,
b) controllo degli emittenti,
c) privilegio della componente governativa nell’investimento,
d) opportunità di utilizzo della liquidità, a fini protettivi.
L’azione intrapresa e le successive iniziative, che verranno portate alle deliberazioni del prossimo CDA, consentiranno, pur in presenza di una situazione estremamente difficile dei mercati finanziari, di dimostrare la validità delle scelte compiute da Cometa e di guardare alla previdenza complementare, gestita attraverso i Fondi negoziali, con la consapevolezza che pur in situazioni estremamente difficili come quella attuale, i Fondi negoziali continuano a rappresentare la risposta di maggior tutela per i lavoratori italiani.
Le norme legislative, statutarie e i limiti inseriti nelle convenzioni di gestione, la prudenza che ha animato la costruzione dei comparti offerti agli aderenti, pur in presenza di una diversificazione dei rischi e dei rendimenti connessi, pongono gli aderenti ai fondi negoziali in una situazione di tutela che ci inducono a ritenere valida la scelta della previdenza complementare, anche in periodi di difficoltà dei mercati finanziari come quello attuale.
A questi aspetti si aggiungono ad ulteriore vantaggio degli aderenti ai Fondi negoziali:
– i benefici derivanti dal contributo del datore di lavoro
– il risparmio fiscale derivante dalla partecipazione alla previdenza complementare,
– i costi di gestione indiscutibilmente inferiori a qualsiasi altra forma di investimento finanziario e/o di previdenza complementare realizzata attraverso fondi aperti o Pip.